INAMMISSIBILITA' DELLE DELIBERE TACITE O IMPLICITE DI DETERMINAZIONE DEI COMPENSI DEGLI AMMINISTRATORI
sent., 05.02.2020, n. 244/2020
dott. L. Boccuni (Pres.); dott.ssa C. Campagner (Rel. Est.); dott.ssa L. Torresan
NEL CASO IN CUI
il socio amministratore di s.r.l. abbia promosso l’azione di responsabilita’ nei confronti del presidente del c.d.a. (e socio) lamentando, tra l’altro, l’indebita percezione di compensi autoliquidati dal convenuto
IL GIUDICE
richiamato il disposto dell’art. 2389 c.c., applicabile in via analogica alla s.r.l. in assenza di specifica disciplina in materia di determinazione dei compensi spettanti all’organo gestorio;
rilevato che l’incarico amministrativo ha natura onerosa, salvo diversa previsione statutaria, e che, inoltre, il compenso spettante agli amministratori deve essere determinato dallo statuto, ovvero da apposita delibera assembleare, oppure ancora dal giudice ex art. 2260 c.c., non potendo l’amministratore autodeterminare il proprio compenso;
rilevato che, nel caso concreto, il compenso percepito dal convenuto non era stato determinato dallo statuto (il quale, richiamava, per quanto ivi non espressamente disciplinato, le previsioni del codice civile), ne’ da espressa delibera dell’assemblea, pur risultando appostato a bilancio;
rilevato che la determinazione dei compensi spettanti agli amministratori richiede un’espressa approvazione dell’assemblea, la quale non puo’ risultare dalla mera approvazione dei bilanci ai quali tale compenso risulta appostato, stante la inammissibilita’ di delibere tacite o implicite (richiamando, sul punto, il consolidato orientamento giurisprudenziale);
HA RITENUTO
fondata, sul punto, la domanda attorea.
(a cura di Alessia De Pra)
Massime ulteriori:
INAMMISSIBILITA' DELLE DELIBERE TACITE O IMPLICITE DI DETERMINAZIONE DEI COMPENSI DEGLI AMMINISTRATORIRESPONSABILITA' SOLIDALE DEGLI AMMINISTRATORI: NATURA E PRESUPPOSTI
Inserito il 27.04.2022
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